Gli abbinamenti con un barley wine

Barley Wine: letteralmente “vino d'orzo”, una denominazione tradizionale britannica che va a sottolineare la forza alcolica, il corpo pieno e rotondo nonché la potenza gustativa di questa famiglia di birre.

 

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Il gusto di un Birley Wine

Ricche di sentori di malto, spesso presente con declinazioni caramellate o tostate, dalla consistenza quasi masticabile grazie all'elevato residuo zuccherino, i barley wine di scuola tradizionale inglese hanno una decisa tendenza dolce che può essere contrappuntata da note acidule o umami sviluppabili con un invecchiamento in cantina a temperature costanti e controllate: si tratta infatti di uno dei pochi stili birrari che si presti ad un consumo differito anche di molti anni rispetto alla data di produzione.

Diversamente, i barley wine di scuola americana, affermatisi negli ultimi tre decenni grazie alla rivoluzione dei microbirrifici artigianali, bilanciano generalmente la rilevante dolcezza donata da malti e zuccheri residui con un più assertivo tenore di amaro ottenuto tramite vigorose luppolature: ciò influenza non solo il bilanciamento gustolfattivo ma anche il potenziale di invecchiamento, che é decisamente più ridotto.

 

Abbinare un Barley Wine tra formaggi e preparazioni carnee

Ad ogni modo, l'aurea regola del bilanciamento di intensità tra birre ed eventuale accompagnamento gastronomico suggerisce che nei match con i barley wine occorra schierare cibi e piatti di grande struttura e persistenza gustativa

La radicale alternativa, curiosamente, consiste nel non abbinarle affatto: non mancano infatti fan di queste grandi birre, spesso vezzeggiate in lingua inglese con locuzioni come night cap o winter warmer, che prediligano sorseggiarle in splendida solitudine, accompagnandole solo ai propri pensieri, a un buon libro, o ancora, per chi lo gradisca, a un sigaro.

Oltre al vigore etilico e alla densità zuccherina, i barley wine sono contraddistinti anche da una frizzantezza ridotta o, in alcuni casi, nulla: altra caratteristica che li porta ad essere libati a piccoli sorsi e prevalentemente alla fine del pasto o per accompagnare degustazioni a tema, ad esempio nel sempre sorprendente regno dei formaggi.

Uno Stilton, un Cheddar, un Bitto o un Bra molto maturi, un Roquefort e un Castelmagno troveranno in una di queste birre la loro partner ideale: la prorompente sapidità, le intense note umami e la percepibile piccantezza di questi monumenti caseari saranno avvolte dalla morbida coperta di dolcezza maltata dei barley wine più tradizionali, mentre il rilevante fervore alcolico andrà a bilanciare la grassezza compensando anche la ridotta carbonazione e le note di nocciola o frolla bruciacchiata presenti nella componente maltata delle birre fungeranno da acceleratore delle particelle umami dei formaggi.

I barley wine più luppolati potranno invece contrastare piacevolmente la profondità di un gorgonzola dolce o l'opulenza dei formaggi a crosta fiorita o lavata caseificati con latte arricchito di panna tipici della tradizione normanna e bretone, magari accompagnandoli con una composta o chutney di frutta a polpa gialla che richiami sentori presenti nella birra.

La logica combinatoria suggerisce che anche preparazioni carnee ricche di umami come stracotti e stufati, specie se di selvaggina da pelo, o cremose e piccanti quali un rogan josh di agnello all'indiana possano creare felici matrimoni con le caratteristiche dei barley wine: il suggerimento in questo caso è però di privilegiare gli esemplari di maggiore corsa nel bicchiere, quindi al limite inferiore del grado alcolico e a quello superiore di frizzantezza.

 

Barley Wine e pasticceria: un abbinamento perfetto

La pasticceria è un territorio in cui questa tipologia birraria può esprimere al meglio le sue potenzialità combinatorie: necessario è, in questo caso, farsi guidare dagli aromi sprigionati dalla birra e lasciare che lei ci indichi il suo dolce compagno.

Un barley wine con note aromatiche tendenti alla mandorla e alla noce ci guideranno verso preparazioni a base di frutta secca come il panforte e i ricciarelli senesi, il pandolce genovese, il pan pepato o il christmas pudding inglese, una maggiore rotondità caramellata nel bouquet ci spingerà verso la crema catalana o il fudge, un tocco di frutta candita indicherà la via verso un cannolo siciliano o un classico panettone mentre l'eventuale presenza di note tostate permetterà di accedere anche nel territorio del cioccolato lavorato andando ad incontrare l'identikit aromatico di praline al latte o mandorlate o ad aver l'ardimento di fronteggiare l'imponenza di un gâteau aux trois chocolats.

In netta contraddizione con la sineddoche che ritiene la birra una bevanda leggera, frizzante e amara, i barley wine sono compagni di intensi e raffinati  piaceri da centellinare.

 

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