Entrare in un locale o passeggiare lungo la corsia di un supermercato può trasformarsi in un piccolo dilemma: acqua tonica, soda, seltz?
Tre nomi spesso usati come sinonimi nel linguaggio comune. Eppure, dietro queste etichette si nascondono tre mondi diversi, con sapori, ingredienti e storie che ne definiscono un’identità precisa.
Negli ultimi anni stiamo assistendo a una crescente passione per la miscelazione domestica, capire queste differenze non è più un dettaglio per addetti ai lavori, ma la chiave per preparare un drink impeccabile.
L’acqua tonica è la più complessa e riconoscibile del trio. Si tratta a tutti gli effetti di una bibita (un soft drink) gassata, i cui ingredienti principali sono acqua, anidride carbonica, zucchero (o altri dolcificanti) e, soprattutto, chinino. È proprio quest’ultimo a conferirle quel caratteristico gusto amaricante che la rende unica.
La sua storia è affascinante e nasce da un’esigenza medica.
In origine, l’acqua tonica fu sviluppata per rendere più gradevole l’assunzione di chinino, utilizzato come farmaco antimalarico dai funzionari e soldati britannici nelle colonie.
La bevanda di allora conteneva dosi di chinino ben più alte di quelle attuali. Oggi, la quantità è minima, presente solo per scopi aromatici, ma il suo DNA amaricante è rimasto, trasformandola nell'ingrediente insostituibile di uno dei cocktail più famosi al mondo: il Gin & Tonic.
Un chiarimento è d'obbligo per il mercato italiano.
L'Acqua Brillante è il nome commerciale di una delle più storiche acque toniche prodotte in Italia, nata nel secondo dopoguerra. Sebbene sia a tutti gli effetti un'acqua tonica contenente chinino, il suo gusto è da sempre percepito come più delicato e meno amaro rispetto alle toniche classiche.
La soda, conosciuta a livello internazionale come club soda o soda water, è acqua gassata a cui vengono aggiunti sali minerali.
Questa è la differenza sostanziale sia rispetto alla tonica sia rispetto al seltz.
Facciamo ora un confronto diretto con l’acqua tonica:
La sua popolarità si consolidò negli Stati Uniti all'inizio del XIX secolo, quando i farmacisti iniziarono ad aggiungere bicarbonato di sodio all'acqua carbonata per le sue presunte proprietà digestive, chiamandola appunto "soda water".
Il seltz (seltzer water in inglese) è la più pura ed essenziale delle tre bevande.
Il suo nome deriva dal villaggio tedesco di Selters, rinomato per le sue fonti di acqua naturalmente effervescente. Oggi, tuttavia, il seltz in commercio è acqua pura a cui è stata addizionata anidride carbonica.
Non contiene zuccheri, non contiene chinino e, a differenza della soda, non ha nemmeno sali minerali aggiunti.
Scegliere la bottiglia giusta dipende interamente dal risultato che si vuole ottenere.
Ecco una breve, ma essenziale guida per non sbagliare:
Quando la qualità degli ingredienti incontra la creatività, la tonica cessa di essere un semplice mixer e diventa protagonista.
Baladin ha trasformato questa bevanda in un campo di esplorazione del gusto, sviluppando una gamma che va oltre la tradizione, sempre nel segno dell'artigianalità e del rifiuto di aromi artificiali, coloranti e conservanti.
L'invito è quello di scoprirle non solo in miscelazione, ma anche come bibite complesse da gustare anche in purezza.
La scelta, a questo punto, non è più un dilemma, ma una dichiarazione di gusto.
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