La Storia del Progetto Open  

Nel 2014 si inaugura la prima edizione dell’Open Baladin Fest: un festival dei birrai e della birra artigianale italiana. Per ogni edizione un tema dedicato un unico filo conduttore: promuovere la cultura della birra artigianale indipendente italiana. I birrai erano considerati ospiti, invitati a partecipare per conoscere i colleghi e per farsi conoscere dal pubblico. Tutte le birre erano servite da personale Baladin istruito per conoscere il birrificio e la birra che avevano il compito di raccontare. Il successo della prima edizione - con una presenza stimata di circa 30.000 appassionati - si è confermato fino al 2016 (il cui tema era “20 ANNI DI BIRRA VIVA – 200 BIRRE PER 200 BIRRIFICI ARTIGIANALI ITALIANI”). Tutti alla pari. Attualmente il progetto è sospeso a causa delle complicazioni nell’organizzare eventi pubblici di questa portata.  


Nel 2015, viene presentato il primo beerkit Open - nelle versioni estratto di malto luppolato (Open Amber) e all grain (per tutte e tre le versioni della birra White, Amber e Gold) - per homebrewer (produttori non professionisti che producono per hobby la propria birra ad uso esclusivamente privato e quindi non commerciale) nato dopo anni di studio dalla collaborazione tra Baladin e Mr. Malt, distributore storico di prodotti per l’homebrewing.


Nel 2017 aprono le porte del Baladin Open Garden, il parco della birra artigianale italiana. Uno spazio di condivisione in cui scoprire il legame che lega natura, agricoltura, birra viva... ma non solo! Un luogo in cui potersi riunire con la propria famiglia o gli amici per trascorrere momenti di riposo in serenità e in armonia con la natura ma anche in cui poter conoscere, attraverso percorsi emozionali, l’esperienza della filosofia Baladin o come si trasforma la fava di cacao in cioccolato o si lavorano i chicchi del caffè. Carlo Petrini da sempre ha creduto nel mondo della birra artigianale in Italia e, attraverso Slow Food, ha contribuito attivamente a diffonderne la conoscenza. Così descrive il progetto Open Baladin: "È prima di tutto uno spazio all'insegna dell'agricoltura e della rivitalizzazione di un territorio che, lontano dai grandi agglomerati urbani, ritorna ad essere punto di ritrovo per la comunità, sempre aperto e fruibile da chiunque. Una realtà che sarà anche teatro delle tante sinergie che attiveremo con l'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo che proprio qui avrà una sorta di succursale, grazie all’impianto didattico voluto da Teo e che verrà utilizzato per far vivere a tutti gli studenti l’esperienza di produrre una birra viva.