Il Vermouth italiano nasce nel cuore di Torino, città dove nel 1786 Antonio Benedetto Carpano inventa la ricetta originaria di questo vino aromatizzato. È un prodotto simbolo dell’orgoglio sabaudo e delle antiche ricette artigianali, arricchite da botaniche uniche che rendono il vermouth così distintivo.
Dopo un periodo di quasi oblio, in cui il vermouth sembrava relegato ai ricordi delle vecchie credenze di famiglia, questa bevanda ha vissuto una vera rinascita: oggi è protagonista di cocktail, aperitivi contemporanei e della mixology internazionale, tornando al centro della scena nei bar di tutto il mondo. Il successo attuale si deve anche alla riscoperta dei vermouth artigianali, capaci di esaltare la qualità degli ingredienti e la tradizione del made in Italy.
Il Vermouth è una bevanda simbolo dell’Italia, composta da almeno il 75% di vino aromatizzato con erbe, spezie e in particolare artemisia nelle varietà Pontica e Absinthium. È proprio quest'erba, di cui si usano le punte fiorite ed essiccate, a caratterizzare principalmente la sua ricetta. Riscoperto negli ultimi anni anche dagli amanti delle bevande artigianali, il Vermouth si distingue per la complessità degli ingredienti e per la varietà di stili che spaziano dal rosso, al bianco, fino al dry. Dietro ogni bottiglia si nasconde una tradizione fatta di ricette segrete, botaniche uniche e un equilibrio tra dolcezza e note amaricanti
Il Vermouth si distingue principalmente in tre tipologie: rosso, bianco e rosé, anche se tutte vengono prodotte quasi sempre a partire da vini bianchi. Tradizionalmente si usava il Moscato d’Asti, mentre oggi si predilige il Trebbiano d’Abruzzo per il suo profilo più neutro.
La versione originale, fino al 1912, era dorata e ambrata, ma fu Gancia a lanciare il Vermouth bianco, aromatizzato con petali di rosa e fiori di sambuco. Successivamente, per differenziarsi, il Vermouth dorato è stato reso rosso tramite spezie scure, legni e cortecce che intensificano il colore e la complessità aromatica. Oggi il Vermouth rosso, più amaro e corposo, si contrappone al bianco, più delicato e floreale, e alla variante rosé, sempre più apprezzata per la freschezza e l’equilibrio tra note erbacee e fruttate.
La classificazione del Vermouth si basa sia sul colore che sul livello di zuccheri e grado alcolico, secondo il disciplinare italiano. Le principali categorie sono: bianco, rosso e rosé, tutte con un grado alcolico minimo di 14,5% e un tenore zuccherino minimo di 130 grammi per litro. Esistono poi il Vermouth Dry, che deve avere almeno 16° di alcol (ma in commercio difficilmente scende sotto i 18°) e un residuo zuccherino inferiore a 50 grammi per litro, e l’Extra Dry, con un contenuto di zucchero massimo di 30 grammi per litro.
Per la dolcificazione, la legge consente l’utilizzo di zucchero bruciato, saccarosio, mosto d’uva e mosto concentrato, ingredienti che contribuiscono alle differenze di sapore, colore e struttura tra le diverse tipologie di vermouth. Questa varietà permette di trovare un vermouth adatto a ogni occasione, sia per la degustazione pura che per la miscelazione in cocktail classici.
Nascono così le cinque categorie ammesse:
Un buon Vermouth è un concerto di erbe e droghe, nel quale ogni botanica non diventa assoluta protagonista, ma si amalgama e armonizza con tutte le altre, proprio come un'orchestra che suona all'unisono. Su un sottofondo continuo amaricante, si possono innestare molte sensazioni: agrumate, balsamiche, speziate, floreali, tostate.
Vediamo i principali ingredienti che più spesso troviamo nelle ricette di questo prodotto.
Il Vermouth è un prodotto estremamente versatile, perfetto per il mondo della mixology e della sperimentazione! Basti pensare al Negroni Sbagliato e al Manhattan, due cocktail particolarmente famosi a base di Vermouth rosso. O ancora, al Vermouth bianco con la tonica, un cocktail più innovativo e meno alcolico.
Scopri i cocktail con Vermouth e Beermouth di Baladin, come:
Il Beermouth rappresenta una delle innovazioni più interessanti nel panorama delle bevande artigianali italiane. Nato dall’idea di reinterpretare la tradizione del Vermouth, il Beermouth di Baladin unisce la birra artigianale Xyauyù con un’infusione di 13 botaniche selezionate tra erbe, spezie e fiori tipici delle storiche ricette piemontesi. Questa unione dà vita a uno spirits ambrato, in cui convivono perfettamente le note speziate e aromatiche tipiche del Vermouth e le sfumature maltate, calde e avvolgenti della birra maturata.
Rispetto al Vermouth classico, il Beermouth offre una nuova dimensione gustativa, dove l’amaro delle botaniche si fonde con i sentori caramellati e tostati della birra, creando un prodotto originale, pensato sia per l’aperitivo che per la degustazione a fine pasto. L’approccio artigianale e la ricerca sulle materie prime – dalla scelta della birra base alle botaniche impiegate – rendono il Beermouth un esempio perfetto di come l’innovazione possa dialogare con la storia e l’identità delle bevande italiane. Ottimo da gustare liscio, con ghiaccio o mixato in cocktail originali, il Beermouth è la dimostrazione che il mondo delle botaniche può evolvere senza perdere il legame con le proprie radici.
Ecco alcune domande e risposte frequenti sul Vermouth:
Il Vermouth si può servire liscio, con ghiaccio e una scorza di agrume, oppure come ingrediente base di celebri cocktail come Martini, Negroni, Manhattan e Americano.
Dopo l’apertura, il Vermouth va conservato in frigorifero e consumato entro poche settimane per preservarne aromi e freschezza. Dimenticate gli insegnamenti della nonna che lo teneva nella credenza per mesi.
È una denominazione che identifica il Vermouth prodotto secondo il disciplinare ufficiale della Regione Piemonte, utilizzando vino piemontese e una specifica selezione di botaniche.
Generalmente il Vermouth è privo di glutine e lattosio, ma è sempre consigliabile controllare le etichette dei produttori artigianali.
Il Vermouth si abbina perfettamente ad aperitivi salati, formaggi stagionati, olive, piatti a base di pesce e tapas in stile mediterraneo.